Il fiume

Trapela dalla tana piangendo sfocato,
Saltella tra le pietre, scorrendo filato.
Balzando s'invola, volando s'accende.
Cade e bestemmia, sprofonda e minaccia.

Si schiuma acconcato, distende le braccia,
Si volta e capovolge, si liscia la faccia.
Poi marcia assonnato a fare con le sponde
Giravolte di frasche, spruzzando le fronde

Si scioglie, si raccoglie, a solchi si divide,
Si perde di vista, si gira da parte.
Lontano brilla, cristallo assolato,
Il soffio di vento lo rende increspato.

Il mare l'attira e lo caccia dal letto;
Sbattuto, stracco, non trova pace.
Cammina, cammina, con tempo a staffetta,
Sfidando questo cuore, che trema, ch'aspetta.

 

 

Mattinata a mare

 

Albeggia e questo mare russando riposa,
Una striscia di merletto di schiuma sbavata:
E' dolce respiro, è cima imbiancata.
Il cielo s'indora, la luna ammalata

Sbiancata s'asconde. Una barca si affanna,
Questa vela raggrinzita il vento aspettando
Si culla annoiata, raddrizzando le traiettorie.
Un fumo lontano salendo si diffonde

Nell'aria ovattata. Una cresta allungata
Galoppa sul mare, poi un'altra e poi un'altra
A terra sbuffando: che giostra animata,
Venite, venite che festa pregiata!