COMPOSIZIONI

Composizioni 1978-90


Musica x 12
per piccola orchestra


Premiato al Concorso di Composizione indetto dall'Ente Autonomo Teatro alla Scala, Pomeriggi Musicali, Angelicum, Conservatorio Giuseppe Verdi, Provincia di Milano, nell'ambito del Festival Musica nel nostro tempo.
Prima esecuzione:
Milano Sala Giuseppe Verdi 1978, dir. G. Mezzanotte.
Altre esecuzioni:
Venezia Teatro La Fenice 1981, Orchestra del Teatro La Fenice dir. G. Trentin;
Roma Nuova Consonanza Auditorium della Rai 1981, Orchestra Sinfonica della Rai di Roma dir. Daniele Paris.
Edito da Suvini-Zerboni.

Abwechseln
per clarinetto


Prima esecuzione:
Festival Pontino 1980, cl. Ciro Scarponi.
Altre esecuzioni:
Festival di Sargiano 1980, cl. Ciro Scarponi;
Società Filarmonica Chiavari 1981, cl. Ciro Scarponi;
Bari Teatro Abeliano 1982, cl. Luciano Nini;
Raitre Nuove musiche 1983, cl. Ciro Scarponi;
Madrid LIM Aula de Nueva Musica 1983, cl. Jesus Villa Rojo;
Roma Festival Nuova Consonanza 1985, cl. Ciro Scarponi;
Roma Rai Auditorium di via Asiago 20.11.86, cl. David Keberle
Raiuno 1987, cl. David Keberle
Edizioni e disco Edipan.

Fermentum
per flauto, oboe e clarinetto


Opera commissionata dal Trio ARC (Fabbriciani, Franceschelli, Scarponi).
Prima esecuzione:
Festival Pontino 1981, fl. Roberto Fabbriciani, cl. Ciro Scarponi, oboe Andrea Franceschelli.
Altre esecuzioni:
Perugia, Conservatorio 25.7.81, Fabbriciani, Scarponi, Franceschelli;
Firenze Palazzo Pitti 2.9.81, sol. Fabbriciani, Scarponi, Franceschelli;
Teatro Ariosto, Reggio Emilia 20.12.81 Trio Vincenzo Gallo, Paolo Nardi, Gaspare Tirincanti.
Altre principali esecuzioni:
Raiuno 23.4.82;
Raiuno Le ore della musica - Composizioni italiane dal 1950 ad oggi a cura di Marcello Panni 1983;
Rai via Asiago 1992, fl. Lauren Weiss, ob. Gianfranco Pardelli, cl. David Keberle.
Edizioni Edipan. Registrazione Edipan-Rai.

Tief
per clarinetto contrabbasso


Opera commissionata da Ciro Scarponi; prima composizione solistica scritta per tale strumento.
Prima esecuzione:
Festival Pontino 1981, cl. Ciro Scarponi.
Altre principali esecuzioni: Paris Theatre National Chaillot Musique Vivante 1984 solista Ghislain Hervet;
Cantiere Internazionale di Montepulciano 1982 cl. Scarponi;
Raitre 1982, cl. Ciro Scarponi;
Raitre 1983, cl. Ciro Scarponi;
Sesto San Giovanni Rondottanta 1983, cl. Ciro Scarponi;
Roma Castel Sant'Angelo 1982, cl. Ciro Scarponi;
Perugia Conservatorio di Musica 1982, cl. Ciro Scarponi;
Napoli Villa Pignatelli 1982, cl. Ciro Scarponi.
Rai via Asiago 1986 clar. Piero Vincenti.
Edizioni Edipan.
Registrazione Edipan, Rai.

Fellmusik
per undici strumenti a membrana


Scritto a Napoli nel 1982.
Partitura inserita nell'opera grafica "Urgence-concerto pour Borromini" di Nunzio Pascarella, esposizione di Viviers 1987.
Prima esecuzione:
Le Corti dell'Arte, XIV Festival di Musica da Camera Cava dei Tirreni, perc. Domenico De Marco, Percussion Time dir. Vittorio Buonomo, 2001.

Due pezzi brevi per sedici strumenti a fiato
opera commissionata dal festival "Strawinsky e Picasso in Partenope".
Prima esecuzione:
Napoli Teatro di Corte Palazzo Reale 1982, Ensemble NNM dir. l'Autore.

Signs
per quartetto d'archi


Scritto nel 1983.
Prima esecuzione:
Rai Roma 1988, Quartetto Nuova Cameristica.
Radiotrasmesso da Raiuno nel 1988.
Edizioni Edipan.
Registrazione su nastro a cura della Edipan.

Serenata
per due chitarre


Scritta tra Napoli e Parigi nel 1984/85.
Prima esecuzione:
Napoli Villa Pignatelli 1988, chit. Mario Fragnito, Lucio Matarazzo.
Esecuzioni principali:
Raitre 1988;
Associazione Voluptaria Napoli 1994, Chit. Alessandro Petrosino, Filippo Sica;
Napoli Festa della Musica Castel dell'Ovo 1995, chit. Alessandro Petrosino, Filippo Sica;
Napoli Teatro Galleria Toledo 1999, ch. Maurizio Villa, Alessandro Petrosino.
Edizioni e disco Edipan.

Le stanze oscure
per orchestra


Opera commissionata dalla Rai in occasione dell'Anno Europeo della Musica 1985.
Prima esecuzione:
Auditorium della Rai di Torino 1986, Orchestra Sinfonica della Rai di Torino dir. Giampiero Taverna.
Altre esecuzioni:
Raiuno 1986;
Raiuno 1990, Orch. Sinf. della Rai di Torino dir. Giampiero Taverna.
Edizioni Edipan.

Lo specchio di vera penitenza


Operina drammatica su testo di Enrico Panunzio, commissionata da Bruno Nicolai per quattro attori, mimo ad lib., coro misto, strumenti e nastro magnetico.
Prima rappresentazione:
Roma Teatro Flajano 1985, dir. l'Autore.
Esecuzioni radiofoniche:
Raiuno 1987.
Edizioni Edipan. Registrazione Edipan-Rai.

Transitions
per pianoforte


Prima esecuzion:
Siviglia Duomo 1985, pf. Marcella Crudeli.
Esecuzioni radiofoniche:
Raiuno 1990 Musica del nostro tempo pf. Marcella Crudeli;
Raitre 1990 Musica in Italia oggi a cura di Pippo Molino.
Edizioni e disco Bmg-Ricordi.

Undici variazioni
per violoncello sul tema della Follia di Spagna, dall'operina drammatica Lo Specchio di Vera Penitenza
Prima esecuzione:
Festival di Imperia 1985, cello Mara Armanni.
Edizioni Edipan.

Canzoni eleatiche
per voce sola su testi propri


Anno di composizione 1986.
Prima esecuzione:
Rai Roma Auditorium di via Asiago 1989, soprano Joan Logue.
Altre esecuzioni:
Agropoli, Castello 1990, Joan Logue.
Raiuno 1990.
Edizioni Edipan.

Troverò la luna dell'aurora
per clarinetto e pianoforte


Composizione commissionata da David Keberle.
Prima esecuzione:
Roma Festival Nuova Consonanza I986 Palazzo Taverna, cl.David Keberle, pf.Maria Carla Notarstefano.
Altre esecuzioni:
Trevignano 1986, cl. David Keberle, pf. Shihomi Kishida;
Roma Rai Auditorium di via Asiago 1988, cl. David Keberle, pf. Shihomi Kishida;
The University of Pittsburgh (Usa) Departement of Music 1997, cl. David Keberle, pf. Eric Moe;
Disco recensito da Record Rewiew by Dawn Ellen Whaley, United States in The Clarinet - february/march 1991 vol.18 n° 2.
Edizioni e disco Edipan.

Se una sera a teatro
melodramma della memoria
su testo proprio in due atti scritto a Napoli nell'estate 1987.

Aiolos
per arpa


Composizione commissionata da Gabriella Bosio.
Anno di composizione 1987.
Prima esecuzione:
Roma - Castel S.Angelo 1990, arpa Alessandra De Robertis.
Opera citata ne La Musica Italiana per Arpa di Mirella Vita, Edizioni Bongiovanni.
Edizioni e disco Edipan.

Albumblatter
per flauto (o flauto basso) e arpa (o chitarra)


Opera commissionata da Anna Maria Morini e Giuliana Albisetti, Roma 1988.
Anteprima a Firenze per Progetto Musica 1988, fl. Paola Perrotta, arpa Claudia Duranti, presentazione di Renzo Cresti.
Esecuzioni:
Bergamo "Incontri con la musica" 1988, fl. A.M.Morini, arpa G. Albisetti.
Composizione inserita nel programma del Corso di perfezionamento sulle tecniche contemporanee, Desenzano del Garda luglio1988, doc. A. Morini, Auditorium Andrea Celesti 1988, fl. Paola Perrotta, arpa Claudia Duranti.
San Salvatore Monferrato Premio Massimo Mila 1989, fl. A. Morini, arpa C. Vespoli.
Composizione recensita dalla rivista Syrinx n. 9.
Edizioni e disco Edipan.

Romanze senza parole
per pianoforte


Esecuzioni:
Parigi, Maison de l'Italie 1988, pf. l'Autore.
Roma Festival Opera Daedalus 1989, pf. l'Autore
Napoli Galleria Toledo 1997, pf. Giuseppe Cassaro
Napoli, Festa della Musica Chiostro di Monteoliveto, giugno 1998 pf. l'Autore
Pescara 1998 Salone dei Marmi della Provincia, pf. Mauro Castellano
Napoli Teatro Galleria Toledo 1999, pf. l'autore.
Edizioni e disco Edipan.

André, alla memoria
per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte


Opera commissionata da Umberto Rotondi per Jean Marie Petit in occasione del 200°anniversario della presa della Bastiglia. Opera ispirata alla figura di André Chenier. Scritto nel 1989
Prima esecuzione:
Perugia Festival Music Art Foundation 1991, Dedalo Ensemble dir. l'Autore
Altre esecuzioni:
Brescia Università degli studi, sala Apollo 3.5.1993 Dedalo Ensemble dir. l'Autore
Napoli Maggio dei Monumenti, maggio 1999, Palazzo Marigliano Koiné Ensemble
Napoli, Villa Campolieto, ottobre 1999, Koiné Ensemble.

Brucia lassù alto
per chitarra


Opera scritta in collaborazione con Umberto Rotondi nel 1990.
Prima esecuzione:
Milano Scuola Civica 1990, ch. Patrizia Rebizzi.
Altre esecuzioni:
Perugia - estate 1991, ch. Patrizia Rebizzi
Napoli - Festa della Musica Castel dell'Ovo giugno 1995, chit. Alessandro Petrosino
Napoli - Teatro Adriano autunno 1997, ch. Sandro Petrosino
Edizioni Suvini-Zerboni. Registrazione Music Art Foundation.

Ma spento il novilunio e spento
quattro pezzi per orchestra d'archi


Esecuzioni:
Rai Roma Auditorium di via Asiago 1990, Orchestra d'archi Collegium Philarmonicum, dir. l'Autore
Milazzo Amici della Musica 1992 Orchestra da Camera Siciliana dir. l'Autore.
Palermo Teatro Metropolitan, Amici della Musica di Palermo 1992 Orchestra da Camera Siciliana dir. l'Autore.
Messina Filarmonica Laudamo 1992, Orchestra da Camera Siciliana dir. l'Autore.
Milazzo Amici della Musica 1992, Orchestra da Camera Siciliana dir. l'Autore.
Edizioni Edipan.

Poemetto di vita e d'amore
per voce e pianoforte su testo proprio
Composto nel 1990.
Edizioni Edipan.

 

Analisi brevi

Abwechseln
per clarinetto


Abwechseln vuol dire alternare e nasce come rapporto dialettico tra strutture fisse e strutture mobili. Le strutture fisse sono quattro, poste nel riquadro centrale dello spartito, mentre le strutture mobili sono poste ai lati ed assumono atteggiamenti grafici di vario tipo. Le strutture fisse sono centripete rispetto ad una concezione allargata di tono principale, quelle mobili sono, al contrario, centrifughe. Il gusto grafico suggerisce, di volta in volta, comportamenti strumentali e strutturali diversi.

Fermentum
per flauto, oboe e clarinetto


Fermentum nasce da una cellula di tre note che, un poco alla volta, si allarga, omettendo, però, un'altezza; quando, dopo 92 battute, questa compare occupa uno spazio prioritario, e suggerisce un'idea di esplosione. Lo spazio delle altezze si allarga sempre di più, sino a raggiungere i limiti massimi posti dall'estensione di ciascuno strumento; il numero delle frequenze all'interno del campo aumenta considerevolmente. Compare il quarto di tono, i momenti sincroni, i suoni lunghi, il tutto calato in una progressiva rarefazione degli eventi, sottolineata dall'uso di percussione delle chiavi quale progressivo svuotamento del suono stesso.

Fellmusik
per undici strumenti a membrana (un esecutore)


Composizione di funambolico virtuosismo strumentale, appare, nei suoi termini costitutivi, assai strutturata. Infatti è proprio tale caratteristica, ossia l'uso strutturante del virtuosismo (come ebbe a dire Paolo Renosto a proposito di Tief), l'elemento che balza per primo all'occhio. Si apre con una sorta di sguardo sulle possibilità anche desuete degli strumenti, esplorandone le caratteristiche in quanto oggetti sonori; segue poi il nucleo centrale della composizione, assai articolato e ricco. La parte conclusiva è caratterizzata dall'impiego crescente del silenzio e da una progressiva decelerazione delle figure ritmiche.

Signs
per quartetto d'archi


L'idea che sta alla base di Signs è esplicitata nella seguente configurazione:
- esposizione dei materiali di base;
- esplorazione degli strumenti;
- proliferazione dei materiali, nei vari parametri;
- immanenza dei giochi contrappuntistici;
- rarefazione progressiva e contrazione delle altezze.

Canzoni eleatiche
per voce sola su testo proprio


Le Canzoni eleatiche vogliono essere innanzi tutto un omaggio alla propria terra (Elea, Cilento antico). Il termine "canzone" è, naturalmente, da intendersi in senso lato, cioè di componimento da cantare, sul grande solco della tradizione che va dal duecento alle songs odierne. Il percorso melodico è sostanzialmente di tipo melismatico e tende a drammatizzare i contenuti espressi dal testo attraverso la madrigalizzazione dello stesso.
Il rapporto tra testo e musica è realizzato su due piani diversi:
- temperatura musicale generata dal significato del verso;
- rapporto parola-musica, secondo una rispondenza sotterranea ma strettissima tra le due componenti, ottenuta con un procedimento di identificazione tra il suono della parola e l'altezza del suono musicale. Tale procedimento è presente in quasi tutte le composizioni successive, sia vocali che strumentali, anche là dove il testo è sottaciuto.

Se una sera a teatro
melodramma della memoria


Il libretto è ispirato al romanzo di Italo Calvino "Se una sera d'inverno un viaggiatore..." e ne ripercorre i labirintici itinerari. Si tratta di un viaggio nella memoria del canto: nel melodramma, nella canzone, nel blues, nei propri suoni. Vuole essere uno specchio interattivo in cui realtà, finzione e memoria operano una miscela asimmetrica di ricordi e di esperienze strabiche, dove le prospettive lineari, come in un labirinto di Escher, fossero continuamente stravolte, eppure in qualche modo riconosciute. E' un gioco e una tragedia, nello stesso tempo; è ironico e affettuoso, troppo puerile e prezioso, nei virtuosismi corali di tipo fiammingo. Ed è un nodo di quesiti irrisolti. L'opera si apre con un virtuosismo corale a trentadue voci a cappella, in cui il brulichio del pubblico che entra in teatro è, quasi onomatopeicamente, reso con una serie di melismi, fasce oscillanti, trilli, ostinati di sapore insistentemente dissonante. Il primo atto, nella logica di un continuo cambio di registro, ripercorre tic e frammenti di memoria musicale, in un funambolico quanto frantumato percorso. E' l'idea del sogno labirintico, dove le connotazioni reali si perdono per dare vita ad un nuovo, composto però di brandelli di una memoria che emergono dal profondo e si ricompongono. Il tema appena accennato di pubblicità televisiva, nel suo stesso percorso, acquista nuove e sorprendenti identità; movimenti sinfonici tensivi volgono verso punti culminanti che si avvalgono di strumentazioni le più varie ma con atteggiamenti tendenti all'ammiccamento delle trame melodrammatiche. I materiali più specifici del canto, in un temerario quanto spesso frantumato accostamento di stili e modi, si innestano l'uno dentro l'altro, talora, ma rigorosamente a forme chiuse, come nel melodramma più scontato. Nel secondo atto, cambiando il clima drammatico, nella foga della ricerca forsennata e a volte grottesca della mutazione, cambia di fatto il tessuto del canto e del sostegno orchestrale: ciò che prima era frammenti ora si ricompone in una fittizia e precaria unità. L'orchestra supporta lo svolgimento drammatico fino a sembrare troppo tenebrosa, i materiali si scompongono in un caleidoscopio di umori improvvisamente lividi, come in un divertimento che s'appesantisca troppo. L'ordito compositivo viene portato da movenze di cabaret al dramma esoterico e dunque realizza continue cadute di livelli, sino alla conclusione circolare, là dove il pubblico esce di scena allo stesso modo in cui vi è entrato. Gioco dunque di un prima e un dopo, di un falso e di un possibile che si rincorrono senza tregua, in un fantasmagorico e struggente tentativo di afferramento.

André, alla memoria
per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte


"...soffri, o cuore gonfio di odio, affamato di giustizia e tu, virtù, piangi se io muoio."
Questi versi di Andrea Chenier, martire della Rivoluzione Francese, sono posti in epigrafe alla composizione e ne permeano la struttura.
Tale irradiazione ha due motivi d'essere:
- motivi generali di temperatura espressiva;
- motivi particolari di derivazione dei suoni propriamente detti dalle parole.
La composizione nasce come omaggio a Chenier ma vuole esprimere inoltre il disagio della condizione dell'artista contemporaneo.
Testo da recitare ad libitum:
Oggi che sono pronto a scendere nella tomba/ affido a voi le mie ceneri, amici/ avvolto in
un lenzuolo funebre, non voglio/ che intorno al mio feretro i santi ministri/ chiamati dai
lenti e cupi rintocchi del bronzo/ accompagnino la mia ombra con il loro canto lamentoso/
e vadano a seppellire sotto mura sacre/ la mia vita, la mia spoglia e il mio ricordo/ ...Compii la mia giornata innanzi sera./ Appena aperta al giorno, la mia rosa si è appassita/...soffri, o cuore gonfio di odio, affamato di giustizia e tu, virtù, piangi se io muoio.

Keb
per clarinetto basso


Nasce su proposta del clarinettista e compositore statunitense David Keberle ed il suo titolo ne è un manifesto omaggio. L'idea compositiva può essere sintetizzata nel rapporto dialettico tra un elemento pulsativo ed un altro di tipo cantabile. Il lavoro prende l'avvio dalla regione grave dello strumento, privilegiando l'aspetto cinetico con improvvisi sforzati seguiti da riprese di sonorità e dalla graduale ascesa delle altezze verso zone impervie degli acuti. In parallelo si assiste all'arricchimento dei modi di attacco, con particolare attenzione ai suoni soffiati e frullati. Raggiunto il vertice acuto, compare l'elemento cantabile, alternato ad oscillazioni microtonali appena udibili. Appare successivamente la percussione delle chiavi, l'arpeggio, la citazione grottesca, il cantato-suonato. I due elementi iniziali scontratisi si frantumano, annullandosi per estinzione graduale nella gabbia finale (da cui cab [Keb]), dove la pulsatività temporale si sgretola in una dimensione sospesa e assai dilatata.

Poemetto di vita e d'amore
per voce e pianoforte


Il testo di già gioca tra l'antico e il moderno, tra l'assonanza e la dissonanza, tra la simmetria del verso e il suo opposto, e così pure la musica: a brandelli di canto, che ricalcano stereotipi di un passato, seguono articolazioni asperrime, gestualità, parlato. Il tutto calato in una contrapposizione tra la sospensione temporale della scrittura pianistica e gli scatti nervosi della parte vocale, tra l'abbandono, la tenerezza di alcuni momenti e l'ironia graffiante di altri.

Romanze senza parole
per pianoforte
(1986-88)


Vogliono essere un diario intimo e un dialogo immaginario con gli autori dei testi ai quali sono esse ispirate. Si legano idealmente ad un gesto simile a quello tipico della tradizione romantica tedesca, pur nella reinvenzione dei rapporti verticali, spurî ma gerarchizzati.
I rapporti tra testo sottaciuto e musica sono strettissimi, sia nella temperatura generale della espressività, sia in senso strutturale. I Poeti scelti appartengono ad epoche e stili diversi, tuttavia ciò che li unisce idealmente, nell'utopia del Compositore, sembra essere un continuo di solitudine e sovente di malinconia.

Stabat mater
per soprano e quattro strumenti


Scritto nel 1991, è dedicato alla memoria della madre a pochi mesi dalla morte. E' uno Stabat da camera, con soli quattro strumenti: clarinetto, trombone, violoncello e pianoforte. Timbri pressoché scuri - se si eccettua il clarinetto in certe estensioni - a sottolineare la temperatura dell'insieme, tuttavia intervallata da acuti laceranti. Il testo è quello integrale in latino, e scorre via senza ripetizioni come in una narrazione. Vi sono suoni oscillanti come in una lamentazione funebre e momenti ripetitivi, a sottolineare l'ossessione dolorosa della perdita. Non mancano clusters, pizzicati bartòk, percussioni sugli strumenti, suoni frullati, il tutto teso a sottolineare i contenuti drammatici del testo. Le altezze scaturiscono dalla riconversione e manipolazione, attraverso un proprio codice, del testo.

Quando oscurano i sogni
sei lieder per voce e pianoforte su testi di Marco Vitale


I sei lieder ( brevissimi, scritti nell'arco di un paio d'anni) rappresentano una tappa verso l'estrema concisione dell'enunciato musicale e il tentativo di una pari estrema drammatizzazione del gesto. Hanno un carattere autobiografico e vorrebbero essere una sorta di distillato di emozioni e di stati d'animo. Il rapporto tra testo e musica è stretto, come nelle Canzoni o nel Poemetto. Il rapporto verticale tra consonanza e dissonanza potrebbe essere definito transtorico, convivendo esso all'interno di una dialettica onnicomprensiva. La temperatura generale è di grande malinconia, qualche volta di slancio.

A flessili rami vi somiglio
per violoncello e pianoforte


Scritto per l'amico violoncellista Ferdinando Calcaviello, prematuramente scomparso, rappresenta una sorta di divertimento nel quale i due strumenti dialogano, ricercando suoni inusitati, rumori, gesti. Il titolo è tratto da un verso di Saffo e vuole essere, nelle intenzioni dell'autore, un ammiccamento alla primigenea natura.e stato dei due strumenti lignei.

Brucia lassù alto
per chitarra


Scritto a quattro mani con Umberto Rotondi, nasce su commissione della chitarrista milanese Patrizia Rebizzi. Si tratta, in sostanza, di una serenata bipartita; la prima parte, pur nella sua iniziale sonorità tenue, risulta nervosa, pronta allo scatto, che di fatto arriva assai aggressivo; la seconda parte invece è più distesa, pur nei sussulti dei pizzicati bartòk o nelle percussioni sulla cassa. Balenano qua e là, frammenti, intervalli rassicuranti; il tutto si conclude in un clima lunare e sospeso.

Ma spento il novilunio e spento
per orchestra d'archi


L'autore ritiene che questo componimento rappresenti il parziale raggiungimento di una maturità espressiva a lungo cercata. Nell'opera di un artista Il rapporto tra il sé e i linguaggi storicizzati non sempre riesce a trovare equilibrio. In questo lavoro, agli occhi dell'artefice, il linguaggio di ieri come quello di oggi, il contenuto e la forma, il testo (sottaciuto, ma immanente) e la musica risultano miracolosamente fusi, in uno stato sinergico atto ad esprimere con forza le motivazioni originarie. Si tratta di quattro quadri notturni e autunnali, ispirati a altrettante liriche di Marco Vitale, carichi di madrigalismi e di timbri inusitati che giocano un ruolo rilevante.

Aforismi
per voce recitante e orchestra d'archi


Anche in questo lavoro l'autore ha inteso distillare ogni cosa, ridurre all'essenziale, senza concessioni di sorta: introduzione di quattro battute, poi il testo e la musica, in un susseguirsi spedito. Gli archi sottolineano, ammiccano con ironia, commentano, sospendono. Ogni quadro ripete un po' sempre se stesso, quasi a voler fissare il tempo con l'occhio e non con l'orecchio, eppure lontane sono le incantazioni di certo minimalismo infinito. Qui il discorso cambia sempre: il tempo di coglierne l'aspetto più ossessivo.

Let them dream before they wake
per flauto e clavicembalo


Il brano nasce come rimando al mondo onirico e infantile e volge lo sguardo ai giochi strabici e prospetticamente sfalsati della mente, priva di connotazioni iperrazionali. L'assimilazione dei materiali avviene per sovrapposizione, contaminazione, manipolazione, in situazioni temporali non sempre conseguenti. Frammenti di un passato remoto o prossimo, o di un presente immanente, si miscelano dando vita a oggetti sonori nuovi e futuribili di vita autonoma, attraverso l'utilizzo di agglomerati spuri, di provenienza la più improbabile, la più temeraria, la più rischiosa. E' che nel sogno ogni timore scompare, in una sorta di libertà di gesto che non ha limitazioni di sorta; allora compaiono i fantasmi di un ieri o di un domani, figure vive di un substrato interiore, dove tutto è permesso: è il gioco dell'io più profondo a guidarci nel desiderio e nel ricordo, nella gioia e nel dolore, nell'innocenza e nella consapevolezza.

Transitions 2
per computer in tempo differito


Nascono come estroflessione di un precedente brano per pianoforte.
La struttura e il loro titolo rimandano ad una serie di transizioni che subisce il materiale:
. cellula germinativa minima
. progressiva proliferazione delle strutture melodiche e ritmiche
. climax che segue l'acquisizione dello spazio sonoro
. trasformazione dei materiali
. smaterializzazione degli stessi.
L'uso del calcolatore rende possibile un'attività pulsativa assai accelerata, altrimenti ineseguibile con strumenti acustici ed esecutori umani, in una sorta di sintesi granulare costruita grano per grano. Nella versione 3, concepita per otto canali d'uscita, la trama polifonica viene arricchita come un contrappunto fiammingo a otto parti.

Pezziapezzi
per pianoforte a quattro mani


L'opera, in progress, vuole essere un gioco al quadrato per grandi e piccoli pianisti e suggerire loro un approccio meno serioso al mondo delle cinque dita. I materiali sono tratti dal repertorio strumentale o dalla musica popolare, parafrasati nei titoli.

Notturni elettronici


Nascono dopo un periodo di studio sui sistemi di sintesi, nel tentativo di piegare la macchina ai propri fini espressivi. Sono utilizzate tecniche miste. In progress.

Composizioni 1991-2008

A flessili rami vi somiglio
per violoncello e pianoforte


Composizione scritta per Ferdinando Calcaviello nel 1991
Prima esecuzione:
Brescia Auditorium Zani 1992, violoncello Salvatore Fiorentino, pianoforte Enrico Renna.
Edizioni Edipan

Keb
per clarinetto basso


Opera commissionata da David Keberle
Prima esecuzione:
Nuove Forme Sonore, Roma 1991, cl. David Keberle
Edizioni e disco Bmg-Ricordi.

Stabat mater
per soprano, clarinetto, trombone, violoncello e pianoforte


Scritto a Napoli nel 1991, rivisto nel 1999
Prima esecuzione:
Napoli, Teatro Galleria Toledo 1999; Rita Del Santo, Camerata di Santa Venere ad Elea, dir. l'autore
Altre esecuzioni:
San Pietro a Majella, primavera 2001, Orchestra del Conservatorio, M. G. Schiavo, dir. F. Vizioli

Quando oscurano i sogni
sei lieder per soprano e pianoforte su testi di Marco Vitale

Scritti tra il 1992 ed il 1994
Prima esecuzione:
Castello di Agropoli, estate 1994, soprano Rita Del Santo, pf. Enrico Renna
Altre esecuzioni:
Voluptaria, Napoli 14.12.1994, Rita Del Santo, Enrico Renna
Napoli - Maschio Angioino, giugno 1995, Rita Del Santo, Enrico Renna

Carmina Cilenti


Canti popolari cilentani per voci e strumenti, estate1994/inverno 95
In anteprima a Festival Voluptaria 1994
Presentati nelle piazze e nelle chiese del Cilento - estate 1995, voce S. Scarpa
Altre esecuzioni:
Raiuno inverno 1996;
Teatro Galleria Toledo Festival Millemondi, 3.3.1998 Koiné Ensemble
Teatro La Riggiola giugno 1998 Koiné Ensemble
Edizioni e disco CPC

La prigionia


Movimento scenico per coro misto, ottoni e percussione su testo di S. Tranchini, ispirato alla Resistenza
Inizio della composizione: maggio 1995; incompiuto

Let them dream before they wake
per flauto e clavicembalo


Ooera commissionata da Giuseppe Nese e Andreina Di Girolamo
Scritta a Napoli tra il novembre 1995 e l'aprile 1996
Esecuzioni:
Bucarest, Filarmonica George Enescu 1996
Brasov, 27° Festival di Musica da Camera 1996
Amici della Musica - Campobasso 1997
Galleria Toledo Napoli, Festival Musica Mille Mondi 1998, G. Nese, A. Di Girolamo.

Aforismi
per voce recitante ed archi su testo di Pietro Mazzone (Nuovi poeti italiani ed. Einaudi)
Scritto tra la primavera e l'autunno 1996

Berceuse
per flauto, due chitarre e mandolino ad libitum


Scritta a Napoli nell'aprile 1996
Prima esecuzione:
Ass. Culturale Il Pilastro - S.Maria Capua Vetere, 26 aprile 1996; Enrico Renna, flauto, Alessandro Petrosino, chitarra, Maurizio Villa, chitarra e mandolino
Altre esecuzioni:
Teatro Galleria Toledo Festival Millemondi 1998, Koiné Ensemble
Teatro La Riggiola, Posillipo Napoli 19.4.1998 Koiné Ensemble
Napoli, Teatro Galleria Toledo 1999, chit. e mandolino M. Villa, chit. S. Petrosino, fl. l'autore

Soledad
per tromba sola

Scritta nell'agosto del 1996, su commissione di Lorenzo Cimino per un cd curato da Renzo Cresti

Inno sacro
per coro a due voci ed armonium


Opera commissionata dal Pontificio Istituto MPF in occasione del 300° anniversario della fondazione dell'Ordine. Prima esecuzione presso il Pontificio Istituto MPF; coro dell'Istituto, organo Enrico Renna, direttore del coro S. Velia Vitali
Edizione e cassetta MPF 1996

Madrigali senza parole
per sola voce
1997/98

Liberazione
Sogni in musica e poesia
Festa di Liberazione, Napoli settembre 1998

Sinfonia montagna sacra
per gruppi di campane 1998/99
Opera commissionata dall'Ente Parco Nazionale del Cilento

Transitions 2
suoni elettronici elaborati


Prima esecuzione:
Napoli, Teatro Galleria Toledo, 19.4.1999.
Altre esecuzioni:
Università Federico II 2001
CD Edizioni Eurarte 2002

Tango
per flauto, chitarra, viola e contrabbasso


Scritto nel 2000.
I esecuzione:
Koiné Ensemble, Napoli, autunno 2006.
Altre esecuzioni:
Ensemble Dissonanzen, Napoli, primavera 2007

Bagattelle per hemiolia
per violino, violoncello e pianoforte
scritte per il Trio Hemiolia
Napoli, autunno 2000

Sinfonia delle Campane
per 5 gruppi percussivi, voce recitante, luci e ambientazione
Prima esecuzione: Stoccolma, Auditorium Nervi Novembre 2002
Percussioni Ketoniche, V. Monaco, dir. l'autore; organizzazione della OPS di Giuliana e Nicola Ciancio in collaborazione con l'Istituto Italiano di Cultura di Stoccolma

Pezziapezzi
per pianoforte a quattro mani
Pubblicati sul web magazine Altrisuoni.org.
2002, in progress

Per Anna
per flauto solo su poesie di Anna Cascella
Prima esecuzione Roma 30 luglio 2003 Palazzo Medici
Poesie recitate da Anna Cascella, flautista l'autore

Juke-box metafisico (Fuori e dentro il Teatro)
azione scenica per attrice e viola
Prime rappresentazioni:
Napoli Museo Nazionale; San Pietro a Maiella; Maggio ai Monumenti 2003
Vanda Monaco, Paolo Sullo

Ercole
per voce recitante e strumenti su testi di Gianni Rodari 2004
Prima esecuzione:
Termoli (Pescara) Salone della Provincia, febbraio 2005, Nese Ensemble

Le nostre donne
azione scenica
Prima rappresentazione:
Museo Archeologico Nazionale, V. Monaco, Maggio ai Monumenti 2004

Transitions 3
per computer in tempo differito
Prima esecuzione:
DAFx 2004 Napoli Città della Scienza.

Toro
azione scenica
Prima rappresentazione:
Museo Archeologico Nazionale, V. Monaco, Maggio ai Monumenti, 2005.
Altre rappresentazioni:
Salerno, Teatro di Città 2005
Paestum, Scavi Archeologici, 2005

Notturni Elettronici
per computer in tempo differito
2005/06, in progress.

Poema elettronico
opera multimodale
suoni e disegni per computer in tempo differito
prima rappresentazione:
Villa Doria D'Angri, Napoli giugno 2006

Sirene
poema elettronico
per computer in tempo differito
opera commissionata dalla Direzione Beni Culturali di Napoli per La notte bianca
prima esecuzione:
Castel dell'Ovo, Napoli settembre 2006

Sirene
poema multimodale
suoni, immagini e disegni elaborati al computer in tempo differito
composto tra ottobre 2006 e gennaio 2007

Luce
per percussione
Opera commissionata da Kulturrådet (Consiglio della cultura svedese)
prima esecuzione: Anacapri, Fondazione Axel Munthe Villa San Michele, agosto 2008
percussionisti: Mika Takehara e Ludvig Nilsson
strumenti a cura del fabbro Gennaro Apuzzo e dei suoi assistenti